La parrocchiale imita la basilica di San Pietro a Roma, si presenta a croce latina con, all'incrocio tra navata centrale e transetto, un imponente cupola sotto la quale troneggia il solenne altar maggiore a colonne tortili, di chiara ispirazione Berniniana; si rifà al Bernini anche il mosso e drammatico gruppo dell' Assunta.
Ai lati spiccano le linee geometriche delle sei cappelle laterali, che racchiudono preziose testimonianze artistiche,antiche e moderne, così come la sacrestia, di netta impronta rinascimentale che contiene un icona di defendente Ferrari, rappresentante la madonna in trono con bambino attorniata da santi e un trittico raffigurante il martirio di San Tiburio. Sopra la bussola della navata centrale è posizionato un pregevole organo Sarassi a 55 registri. Sia la volta he la cupola sono decorate. La facciata ostenta un pronao a quattro colonne con un cornicione d'ordine corinzio. Di contenuta eleganza è il chiostro abbaziale che, posteriore alla chiesa, eleva sulla base del primitivo chiostro benedettino un armonioso ottagono a due ordini di arcate.
Ma dall'epoca di Guglielmo non tutto è scomparso.Permane il campanile risalente al mille, con la sua possente struttura quadrata, ritmato su sei piani suddivisi da fregi architettonici, a monofore e bifore gli ultimi.Nella cella campanaria un affresco raffigurante la Madonna col bambino,anch'esso databile al mille.Recenti scavi all'interno della basilica hanno restituito un'altra importante testimonianza: all'incrocio tra la navata centrale e i bracci del transetto è venuto alla luce un suggestivo mosaico marmoreo policromo raffigurante due grifoni alati che si fronteggiano su un tralcio di vite, aquile e diversi motivi ornamentali.